La nostra storia, correva l’anno 2012

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 16# DAL 17 AL 22/12)

by breeze

SOTTOTITOLO: …anche questo Natale…

Riccardo Garrone – Anche questo natale… – Vacanze Di Natale

Benissimo!

Inutile sottolineare la mia piena condivisione con la filosofia del video qui sopra.

Per fortuna già da stasera si ritorna sul Tatame a rotolare.

Come detto, per queste lezioni durante le festività, ci alleneremo senza Gi, in modo da far riposare un pò gli schemi che per mesi abbiamo allenato col panno in vista delle varie competizioni.

Come per la preparazione atletica anche per l’allenamento tecnico è importante, direi vitale, ciclizzare il tipo di allenamento stesso.

A qualcuno potrà sembrare strano ma allenarsi senza Kimono ci aiuterà a migliorare col Kimono.

Descrivervi quali processi siano alla base di questa teoria non è semplice ma provate a fare una prova.

Quando non riuscite in un lavoro manuale o a risolvere un problema logico, anzichè intestardirvi e cercare a tutti i costi una soluzione che non arriva, provate a distrarvi completamente.

Ascoltate musica, fate una passeggiata o svolgete una qualsiasi attività che vi faccia dimenticare quello che stavate facendo.

Quando ritornerete al lavoro che sembrava impossibile terminare chissà come e perchè la soluzione, spesso e volentieri, si materializza senza quasi fare fatica.

Questo perchè il nostro cervello a continuato a lavorare ed ad elaborare gli schemi introdotti precedentemente.

Questa teoria, insieme a quella della ripetizione meccanica dello stesso schema (Uchikomi), sono alla base dell’allenamento di tutti gli sport.

Ma non basta seguire queste regole per diventare dei fenomeni in una disciplina, la nostra, che non prevede uno o più gesti atletici ben definiti.

E si arriva quindi alla terza fase, chiamiamola così, dove siamo chiamati a “collegare” le tecniche apprese in un unica azione. Come possiamo allenare queste concatenazioni (Renraku) in maniera proficua?

Con dei drills più complessi alla semplice ripetizione e con un’altra attività che spesso è sottovalutata o addirittura neanche presa in considerazione: il Flowing.

Dall’inglese “To flow”, fluire, scorrere, o meglio lasciar scorrere.

Per semplificare è una sorta di Randori al cinquanta per cento dove io e il mio partner lasciamo appunto fluire le tecniche liberamente senza ostacolare ne agevolare il lavoro del proprio compagno.

Per la mia esperienza di istruttore è la cosa più difficile da insegnare.

Serve una conoscenza tecnica consolidata e una sensibilità che generalmente si acquisisce dopo tanti anni di pratica.

Guardate questo video, io lo trovo calzante con quello appena dichiarato.

Nonostante la consolidata conoscenza tecnica dei due lottatori, sono entrambi cinture marroni, faticano non poco a mantenere vivo il lavoro senza cadere nella tentazione di irrigidirsi per consolidare le posizioni o di diventare troppo passivi e quindi troppo permissivi.

Meraviglioso!

Brazilian Jiu Jitsu: The Flow Drill | Jiu-Jitsu Brotherhood

Spero di non avervi asciugato e, se l’ho fatto, è solo per dirvi che per quest’anno “Diario di bordo” chiude bottega e va in vacanza per una settimana.

Anche lui ha bisogno di cambiare schema e abitudini.

METTETEVI COMODI.

by breeze

Di seguito la finale dell’ultimo World Pro JJ Championship disputatosi ad Abu Dhabi un paio di settimane fa. La categoria è l’assoluto e di fronte si trovano i due più forti lottatori del momento. Andrè Galvao, Atos, che in semifinale ha battuto ai punti il redivivo Xande Ribeiro in quella che di fatto è stata la rivincita del macth che si era disputato nei trials di San Diego a gennaio, dove vinse appunto Xande. Rodolfo Vieira, GF Team, che in semifinale ha finalizzato un sempre più sbigottito Bernardo Faria che non sa pìu a che santo votarsi per cercare di battere Vieira. Dall’inizio dell’anno si sono incontrati 3 volte con tre sucessi per Rodolfo. ENJOY!!!

TJJ CHALLENGE 2012

by breeze

La grande prova, che ci ha permesso di salire nelle parti alte della classifica a squadre,

è ancor più eclatante se pensiamo che è stata raggiunta con la partecipazione a questa gara con soli 5 atleti.

E’ un dato che non posseggo ma sarebbe stato più realistico vedere la media punto pro atleta per valutare esatamente la classifica a squadre, visto che non esiste un limite al numero di atleti dello stesso team che possono iscriversi addirittura nella stessa categoria.

In questo modo, per la legge dei grandi numeri, più persone sono iscritte e più possibilità di vincere la classifica a squadre si hanno.

Son sicuro che se la classifica a squadre fosse calcolata in questo modo la “Lynx” sarebbe ancora più su.

Ma non è di questo che voglio parlare ma della grande prova di maturità ed abnegazione che tutti i fighters Lynx hanno avuto in questa competizione.

In particolare, senza analizzare nello specifico i singoli match, ecco come hanno combattuto i nostri ragazzi:

Michele Cenere – cinture blu Master 70kg – 3° classificato.

Grande prova tecnica che gli permette di vincere il primo match con un triangle armlock.

Perde il secondo per 2 vantaggi.

Ci prova anche nell’assoluto ma al primo turno becca il gigante Golia che arriva dalla categoria fino a kg 100,50.

Nonostante questo perde sempre e solo ai punti.

Coriaceo.

Giovanni Gallina – cinture blu Master 76kg – 1° classificato.

Vince tre match senza mai subire un punto.

Lotta con calma e pulizia in attesa dell’attimo fuggente che sfrutta sempre al meglio con posizioni solide e sicure.

Granitico.

Paolo “Pablix” Giuliani – cinture bianche 76kg – 1°classificato.

Tre lotte, tre finalizzazioni, 0 punti subiti. Che dire?

Terminator.

Tommaso Sala – cinture bianche 76kg – fuori agli ottavi.

Due lotte vinte la prima con un triangolo perfetto dopo essere stato medicato per perdita di sangue.

La seconda per abbandono del suo avversario.

La terza persa perchè l’arbitro non ha sanzionato il suo opponente,

che per tutti i 5 minuti l’ha relegato nella sua guardia provando degli improbabil cross choke, impedendogli di fatto qualsiasi contrattacco.

Bravo Tommy, arbitro scandaloso!

Alessandro Colombo – cinture bianche 94,3kg – 3° classificato.

Unica lotta, che è anche il suo debutto in una competizione,

che perde contro un avversario tranquillamente alla sua portata.

Vuoi l’inesperienza, vuoi la tensione, proprio nel finale sullo 0 a 0 commette un errore che paga a caro prezzo.

Pazienza, ci alleneremo di più la prossima volta e complimenti al suo avversario.

GRAZIE RAGAZZI!!!

CLASSIFICA PER SQUADRE -TORINO JIU JITSU CHALLENGE

Classifica Team Team Punti

1 Batatinha Team 53

2 Milanimal 51

… 3 Nova Uniao Italia 21

4 Cyclone 21

5 Kimura Nova Uniao 16

6 Icon Jiu Jitsu 14

7 Jiu Jitsu Factor 10

8 Accademia Kama 10

9 Gracie Bergamo 10

10 Felsina Bjj Bologna 9

11 South Side Jiu Jitsu 9

12 Lynx Jiu-Jitsu Varese 8

13 Officine Jiu Jitsu 8

14 Alliance 7

15 Jiu Jitsu Center Parma 7

16 Braga Team Italy 6

17 Tribe Jiu Jitsu 6

18 Bruno Frazato Team Cesena 5

19 Shark Team League Jiu Jitsu 5

20 Team Centurion 5

21 Rio Grappling Club Italia 5

22 Fight Family Ancona 4

23 H2O Modeno Team 4

24 WCRA 4

25 Tiger Team – Gracie Barra 4

26 Bjj Mesagne 3

27 Cavigal 3

28 League Jiu Jitsu 3

29 Clan Italica Jiu Jitsu 2

30 Combatzone 2

31 Gracie Bolzano 2

32 Gracie Genova 2

33 Preadator 2

34 Primitive Jiu Jitsu 2

35 Rillion Gracie Italia 2

36 Black Out Academy 1

37 Burning Team 1

IV CAMPIONATO ITALIANO ADCC

by breeze

La particolarità di ogni gara a cui ho partecipato, come atleta e come accompagnatore, e quella di sapere quando inizia una giornata ma non quando finirà.

Partiamo quindi all’alba, destinazione Rimini Wellness, dove si disputerà il campionato italiano di Submission Fighting classe A e B, organizzato dall’ADCC Italy del M° Filippo Leone.

Siamo solo io e Paolino e il viaggio scorre senza intoppi fino alla fiera di Rimini dove ci attende solo un mini ingorgo, risolto in 10 minuti, per entrare nell’enorme parcheggio. Nonostante faccia un cazzo di freddo si incominciano a vedere individui di entrambi i sessi con tutine, shorts, body e top che si dirigono all’ingresso per partecipare a qualche stage di chissà quale nuova diavoleria propinata dal mondo del fitness per ballare, saltare, sudare e non ultimo spillare qualche soldo agli irriducibili del wellness.

Infatti, il tempo di entrare, e veniamo investiti dal frastuono delle varie aree destinate alla qualunque.

Musica a palla, centinaia di automi che si muovono all’unisono sotto i comandi di un invasato più di loro che gli urla tramite microfono anch’esso a palla che cosa devono fare.

Mi son sempre chiesto che cosa ci trova la gente, magari dopo una giornata passata ad “obbedire” al lavoro al capo ufficio, al capo reparto, ai clienti, ad iscriversi in palestra per farsi urlare comandi da eseguire rigorosamente a tempo con gli altri. Boh! Forse sono io ad essere troppo poco tollerante; in ogni caso io ho scelto di fare Jiu-Jitsu e il Jiu-Jitsu a scelto me e di fronte a quello che vi ho appena descritto mi sento esageratamente fortunato.

Ma veniamo alla gara che, manco a dirlo, comincia con mezz’ora di ritardo dopo il solito ma utilissimo briefing per diradare gli ultimi dubbi che, tra le gare con e senza kimono, con tutte queste sedicenti federazioni o presunte tali, è sempre difficile ricordarsi che cosa si può, ma soprattutto che cosa non si può fare.

Si parte.

Dopo circa un’oretta tocca a Paolo che affronta subito un forte atleta dello Stabile Team che pronti via inizia subito forte portando a terra Paolo un paio di volte ma inutilmente visto che, per il regolamento ADCC, i primi due minuti sono senza assegnazione di punti. Allo scadere dei due minuti Paolo, forse un pò sorpreso dalla vemenza del suo avversario, cambia marcia e inizia a tritare punti totalizzandone una decina e finalizzando il suo opponente, adesso è lui ad essere sorpreso, col suo marchio di fabbrica: Juji- Gatame dal ginocchio sullo stomaco che senza le prese del Kimono non è così scontato da applicare.

Bene così; il primo match è sempre il più difficile da affrontare.

Al secondo turno un altro toro da monta che al turno precedente aveva spazzato via il suo avversario con semplicità ma Paolino, con calma e intelligenza, gestisce il match per piazzare nel momento cruciale dell’incontro una back mount che gli permette di vincere ai punti.

Semifinale. Il suo avversario non è irresistibile ed infatti lo proietta, lo passa gli prende la schiena e lo finalizza con un triangolo dalla back.

Per la finale tutt’altra storia. Il suo avversario è davvero bravo. Tira dei footlock fulminei che gli consentono di finalizzare tutti i suoi avversari in pochi minuti e a volte secondi. E purtoppo Paolo non è l’eccezzione che conferma la regola: inizia il match, il suo avversario chiama guardia e dalla butterfly finta un raspage per catturare il piede che intrappola in figura 4 tirando il kimura alla caviglia.

Pazienza, la trasferta è stata comunque positiva visto che Paolo era all’esordio senza Kimono.

Approfitto per complimentarmi con le nuove cinture blu Tommi, Seba e Paolino che ovviamente adesso dovranno offrire da bere.

OSSSSS!!!

TRISTE PERDITA PER IL BJJ

by michele

E’con molto stupore e tristezza che ho appreso oggi della prematura scomparsa del maestro Marco Galzenati.

Pur non avendolo mai conosciuto di persona ricordo di aver letto alcuni suoi post (come questo) e di averne sempre sentito parlare in termini positivi. Oltre ad essere  consigliere della figmma e insegnante di BJJ a Napoli era, almeno fino a qualche tempo fa, un valente agonista, tanto da vincere categoria e assoluto all’europeo del 2007.

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #1 DAL 03/09 AL 09/09)

by breeze

Ciao ragazzi,

le lezioni di Jiu-Jitsu sono finalmente ricominciate, non solo alla sede centrale di Varese, ma anche a quella satellite di Cadrezzate condotta da Luca.

Purtroppo sia Luca che il sottoscritto non siamo al 100% per i noti guai fisici patiti da entrambi alle ginocchia, Luca per un riacutizzarsi di un dolore al ginocchio già operato un paio di anni fa, io per l’operazione al menisco operato un paio di settimane fa.

Ma l’importante era ricominciare, e noi l’abbiamo fatto!

Per le prime lezioni tanta gente sul Tatame, anche nuova, con qualche gradito rientro dopo periodi di stop forzato.

Per quest’anno ci attende la solita ricetta che forse a qualcuno andrà a noia, ma a cui nessuno può sottrarsi:

– Umiltà

– Rispetto

– Tecnica

– Abnegazione

Se dovesse mancare anche solo uno di questi elementi il vostro sarebbe un Jiu-Jitsu mediocre, voi sareste mediocri.  E la mediocrità, mia personalissima opinione, e persino peggio dell’inettitudine.

Ma quest’anno ci attendono anche diverse novità che non mancherò di comunicarvi man mano che progrediranno e arriveranno alla giusta maturazione per essere introdotte.

Scusate se rimango sul vago ma, forse anche un pò per scaramanzia, non voglio anticiparvi nulla.

Una novità invece già introdotta e fruibile da tutti voi è questa, proprio questa che state leggendo in questo momento.

Infatti proprio oggi vorrei introdurre questa nuova rubrica, intitolata appunto “Diario di bordo”, che spero diventi una piacevole abitudine per tutti, compreso il sottoscritto che, s’impegnerà a scrivere settimanalmente un resoconto di quanto visto, studiato e speriamo appreso, durante la settimana di allenamenti.

Per i cultori dei telefilm “storici” che andavano in onda sulla TV commerciale più di 25 anni fa il “Diario di bordo”, seguito da una serie di numeri secondo me sparati a caso, era il filo conduttore della serie televisiva che poi sarebbe diventata la più longeva della storia della televisione.

Sto parlando di “Star Trek” dove, all’inizio di ogni puntata, la voce fuori campo del Capitano Kirk, narrava del viaggio intrapreso dalla  Enterprise e dal suo equipaggio alla scoperta dell’ignoto.

Tommaso non fare battute su chi sia il Capitano Kirk o il Dottor Spoke perchè prendi le mazzate!

Per cui, iniziamo.

La prima settimana l’abbiamo dedicata maggiormente allo studio di alcuni drills, sia da soli che a coppie, indispensabili per allenarsi in tutta sicurezza e riattivare tutti quei meccanismi psicomotori magari assopiti da un mese di inattività.

Di seguito vi posto un video di Osvaldo Alves, cintura rossa di Jiu-Jitsu, allievo diretto di Reyson Gracie, che vi ricordo essere il Maestro del mio Maestro Franco Vacirca e quindi con un lineaggio molto vicino al nostro, o meglio, siamo noi che proviamo ad avvicinarci al suo.

OSSSSSS!!!!!!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #2 DAL 10 AL 15/09)

by breeze

Come per la prima settimana di allenamento anche questa è trascorsa studiando e ripassando drills.

La cosa interessante di questo tipo di allenamento è che, oltre a riattivare tutti quei meccanismi magari un pò arrugginiti, si vanno ad estrapppolare situazioni e tecniche che rendono i drills un pò meno noiosi e a capire il perchè si fanno determinate cose e perchè bisogna prestare particolare attenzione ai dettagli.

Infatti, non è un caso, che proprio questa settimana abbiamo focalizzato l’attenzione su due particolari situazioni: la prima è l’uscita dalla cento chili dopo aver subito un passaggio di guardia base non lasciando il tempo di stabilizzare al nostro opponente.

La seconda lo studio delle reazioni sul tentativo di barrigada dalla guardia:

1) attacco al braccio di controllo cercando successivamente la schiena dell’avversario.

2) attacco di cravata (neck tie) su un avversario che tende a schiacciare la nostra barrigada.

3) contro tecnica dalla cravata passando la guardia e andando a finalizzare con un Von Flue Choke.

Purtroppo le immagini che sono riuscito a scovare sul web non sono molte, ma in ogni caso se avete dei dubbi potrete chiedere direttamente al sottoscritto la prima volta che ci si vede sul Tatame.

OSSSSS!!!!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #3 DAL 17 AL 22/09)

by breeze

Un’altra settimana è trascorsa e la mia sensazione è che passi sempre troppo in fretta.

Tante cose da vedere, provare, imparare. Ed è per questo motivo che volutamente ho tralasciato la prima parte della lezione, la preparazione atletica, la quale vi invito comunque a non abbandonare ma a proseguirla al di fuori delle lezioni di JJ.

C’è chi preferisce andare a correre, chi a nuotare e chi a fare pesi. Personalmente mi trovo bene con l’utilizzo di attrezzi funzionali, kettlebell e bulgarian bag in primis, applicati ad una routine del famigerato Tabata.

Mettendomi a disposizione per qualunque consiglio in fatto di preparazione atletica e allenamento funzionale, oggi mi sento di dirvi soltanto che il Jiujitsero non ha l’esigenza di correre una maratona o un ironman e nemmeno di essere un bodybuilder.

Il discorso è molto lungo e complesso e penso che sia da affrontare magari con una serie di post dedicati.

Non vi prometto niente ma vi assicuro che ci lavorerò.

Tornando a quanto fatto in settimana vi ho postato tutta una serie di video molto esaurienti sull’argomento trattato: il Razor Choke o Okuri Eri Jime per i nippofili; che brutta parola ammesso che esista.

Come detto in settimana questo strangolamento, così come la maggior parte delle finalizzazioni, si può applicare da diverse posizioni e angolazioni. Quindi, invece di imparare le singole tecniche, è molto più produttivo apprendere il concetto che caratterizza questa tecnica, ovvero: il bavero o la mano che “taglia” appunto come un rasoio.

In questo primo video un pittoresco Dustin Denes, scuola del compianto Carlson Gracie, ci spiega in maniera molto convincente come “terminare” il proprio avversario e quindi il combattimento stesso con un sonoro e onomatopeico:”tap tap tap!!!”

JiuJitsuMania Dustin Denes Razor Choke Teaser

In quest’altro invece un molto più essenziale Isao Okano ci spiega la sua versione grazie alla quale ha finalizzato molti avversari, soprattutto più grossi e pesanti di lui.

Isao Okano – Okuri Eri Jime

In quest’ultimo Luca Anacoreta mette in pratica in maniera impeccabile un Razor Choke da manuale con un avversario ovviamente poco collaborativo. Chapeau!

Submission #1076 – Luca Anacoreta vs Darragh Conaill

Arrivederci alla prossima settimana.

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #4 DAL 24 AL 29/09)

by breeze

Da questa settimana è ripreso anche quello che a me piace definire lo “standing Jiu-Jitsu”, ovvero lo studio di tecniche di proiezione applicabili in un contesto dove i due lottatori devono proseguire a combattere anche dopo essere giunti al suolo.

A questo proposito le nostre tecniche di proiezione devono tenere conto di poche ma indispensabili regole.

Una di queste è sicuramente quella di non dare al nostro avversario la possibilità di prendere la nostra schiena.

Quindi, anche se in effetti sono tecniche molto efficaci per proiettare, evitare tutte le tecniche d’anca dove ci si gira di spalle senza controllare il lato del nostro avversario speculare al nostro. Un pò contorta ma in pratica se io proietto con un ancata destra devo controllare il lato sinistro del mio opponente.

Esempio: l’ancata con presa in cintura (O-Goshi) è perfetta in quanto rispetto a pieno quanto appena detto, l’Ippon Seoi Nage no, in quanto non ho la garanzia che una volta a terra il mio avversario non mi prenda la schiena.

Ci tengo a sottolineare che non sto dicendo che le tecniche d’anca (Koshi) o di braccia (Te o Kata) non siano efficaci, anzi al contrario, ma in un combattimento di Judo dove l’avversario che cade sulla schiena ha perso immediatamente il match.

Noi possiamo subire anche il più tremendo degli Ippon ma continuare a combattere e tranquillamente cercare di vincere.

Questa è la grande differenza.

Quindi il nostro studio in piedi è molto più semplice perchè mirato ad un fine ben preciso: portare a terra il nostro avversario e se fosse lui a portare a terra noi cercare di trovare la miglior posizione al suolo per continuare a lottare in maniera competitiva.

Prima tecnica studiata: il Morote Gari o Double Leg o Bahiana che dir si voglia sempre della stessa cosa stiamo parlando.

In questo primo video molto interessante il particolare che viene spiegato, sulla prima tecnica mostrata, di tirare in alto, o meglio “pescare”, prima di entrare per evitare di essere schiacciati al suolo.

Takedowns w/ Julio Fernandez – Richmond BJJ Academy – July 2012 Technique of the Month

In questo secondo una più canonica tecnica di proiezione che tecnicamente viene chiamata Kusure Morote Gari, facendo perno con la gamba/ginocchio di entrata. Anche questa provata in settimana.

Double Leg Takedown – BJJ Blue Belt Requirements Technique #1

In quest’altro un ripassino sullo strangolamento visto questa settimana sempre appartenente alla famiglia degli Okuri Eri Jime. Il Relogio o Clock Choke.

gio – http://www.schubertbjj.com

Infine un video sull’efficacia di questo strangolamento dove un agguerritissimo Ismail Wallid finalizza il grande Royce Gracie forse all’inizio del viale del tramonto. Questo non significa nulla ovviamente, solo di quato sia micidiale il Relogio, e nulla toglie ad un dei più grandi Mestre dell’Arte Suave.

ROYCE GRACIE VS WALLID ISMAIL

SEE YOU ON THE TATAME!!!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #5 DAL 01 AL 05/10)

by breeze

Settimana culminata con la prima competizione della stagione, il T1-BJJ di Montichiari, nella bassa bresciana.

Competizione che coniuga all’evento sportivo la beneficenza ad una Onlus a sostegno dei bambini diabetici.

Accompagnati durante il viaggio dall’inconfondibile profumo della campagna, o forse era semplicemente per dirla alla Leslie Nielsen “L’odore della paura”, partiamo comodi in mattinata senza fare la solita levataccia.

Ci presentiamo a ranghi ridotti ma come sempre ben motivati.

La struttura che ospita l’evento è un palazzetto moderno e perfino pulito con bagni e doccie funzionanti, ma la cosa più incredibile è che c’era pure una discreta area per il riscaldamento completa di Tatami! Incredibile! Solitamente bisogna rotolare in terra o correre tra corridoi angusti e semibui.

Il torneo è organizzato alla perfezione e le lotte si succedono in maniera continua è ordinata nelle tre aree di gara. Puntualmente le varie cinture e categorie vengono chiamate con una precisione quasi imbarazzante, non sembra vero.

Inizia pure il nostro Michele che vince il primo match perchè il suo avversario non si presenta, grande vittoria immortalata da uno stupendo video.

Per il secondo incontro becca un forte atleta che anch’egli aveva saltato il primo match per lo stesso motivo. Perde ai punti provandoci fino all’ultimo secondo ma subendo fisicamente un avversario più forte di lui.

Ci riprova a fine giornata anche nell’assoluto vincendo la prima lotta con un magistrale triangolo e perdendo il secondo contro il solito gigante che incontra sulla sua strada.

Ottima prova che gli permette di portare a casa un meritato bronzo.

Martino si ripresenta in una competizione ufficiale dopo il brutto infortunio alla spalla patito lo scorso fabbraio proprio in gara e rompe subito il ghiaccio finalizzando il suo primo avversario con un Juji-Gatame in 23 secondi. Manco il tempo di dirgli niente.

Il secondo avversario pare un pò più agguerrito ma riesce comunque a finalizzarlo con uno strangolamento sul finire del tempo e comunque dopo averlo dominato sulle posizioni facendo una fracca di punti.

Per il terzo match, complice un netto calo di concentrazione, si va ad infilare da solo in un triangolo dal quale non riesce più ad uscire. Pazienza, è comunque terzo e bronzo anche lui.

Ultimo a combattere Dennis che finalmente, dopo un’attesa un pò prolungata nell’area di gara, viene chiamato a lottare contro un atleta già affrontato e battuto l’anno scorso.

Nonostante la frattura alle ossa del naso subita solo cinque giorni prima in allenamento il Buzzi vince e convince passando la guardia e mettendo al sicuro il risultato con un bel ginocchio sullo stomaco.

Altra storia nel secondo match, che poi è già finale, contro un avversario che lo pressa pesantemente dalla mezza guardia passando un paio di volta la monta. Più di così non si poteva fare.

Bravo lo stesso per la voglia di confrontarsi  che gli permette di guadagnare un meritato argento.

Tre iscritti, tre medaglie. Non male.

I soliti detrattori potranno dire che c’era poca gente e che vincere una medaglia è facile.

Senza dubbio, ma intanto noi eravamo là a far legna, quelli che parlano invece non si sono visti.

La settimana dal punto di vista tecnico era stata incentrata sullo studio di una proiezione, Il Kuchiki-Daoshi o Ankle Pick, e da una serie di varianti del passaggio di guardia per eccellenza: il Double Under.

Concetti che riprenderemo la prossima settimana insieme alla preparazione per la prossima gara col Gi che si terrà il prossimo 4 novembre, domenica, a Massa Carrara.

CIAO.

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA #6 DAL 8 AL 13/10)

by breeze

Dopo due settimane trascorse a studiare tutti, o quasi, gli aspetti che contraddistinguono una proiezione come il Kuchiki Daoshi e un passaggio di guardia, anzi, il passaggio di guardia per eccellenza, il double under con tutte, o quasi, le sue varianti si può finalmente voltare pagina e passare ad altro.

Come spero sia chiaro per tutti il Jiu-Jitsu non è una scienza esatta e come tale non può essere studiata ed assimilata in maniera analitica.

Al contrario la componente creativa e di imprevedibilità rappresenta gran parte di quello che poi avviene durante un confronto con un avversario non collaborativo.

Con questo non sto dicendo che lo studio delle tecniche non debba seguire un approcio razionale, anzi più si ha modo di ripetere meccanicamente una tecnica più si impara, che è poi il principio delle ripetizioni (Uchikomi); sto solo sottolineando il fatto che è difficile, se non impossibile, codificare un programma scritto che ci permetta di “imparare” il Jiu-Jitsu come se fosse una materia scolastica. Non lo è!

Quello che possiamo e dobbiamo fare è praticare, ricercare, sperimentare. Solo così riusciremo ad educare la mente e il corpo ad essere e non a studiare il Jiu-Jitsu.

Ognuno coi propri mezzi, certo. Ognuno con i problemi che quotidianamente deve affrontare, certo.

Ma comunque, in ogni caso, siete voi che decidete il Jiu-Jitsu che volete e potete essere.

Io mi chiedo e vi chiedo, come è possibile fare tutto questo presentandosi sul Tatame una volta sì e due no?

Come è possibile praticare contemporaneamente diversi stili di arti marziali, il più delle volte con concetti diametralmente opposti, in maniera seria e proficua?

Io sono il primo ad incoraggiarvi ad andare a praticare da altre parti con altri Maestri, con altri compagni e metodi di allenamento, ma al contempo vi incoraggio anche a fare una scelta coerente con quelle che sono realmente le vostre aspettative.

Di conseguenza il consiglio che mi permetto di darvi è di praticare Jiu-Jitsu almeno due volte la settimana.

Di seguito un tutorial della proiezione studiata.

kuchiki taoshi

Qui invece un highlights del grande Ronaldo “Jacarè” Souza che ci dimostra quanto sia efficace il Kuchiki Daoshi insieme al Kouchi Gari. Devastante!

Takedowns Slowed by QikSilver

Guard Pass Double Under

Open Guard Pass Rock Star.mov

…e anche un pò di fantascienza…

burnback

CHEERS!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 8# DAL 22 AL27/10)

by breeze

Messi in archivio, almeno per il momento, i passaggi di guardia della famiglia degli Knee Slide, si è passati ad affrontare un altra famiglia, sempre molto numerosa, di passaggi di guardia: la “Toreada”.

Di per sè, la Toreada, non è un passaggio di guardia ben definito ma una posizione dalla quale posso passare la guardia utilizzando diverse tecniche. Il nome stesso deriva dal gesto che il Toreador compie per eludere gli attacchi del toro per poi sorprenderlo da un altra direzione.

Lo stesso Knee Slide, così come il Leg Drag ed altri passaggi, trovano terreno fertile per essere applicati lavorando dalla Toreada.

A questo proposito il video che segue, specifico sul Knee Slide, raccontato dagli Hollywoodianissimi e telegenicissimi nipotini di Helio Gracie.

Gracie Insider – Open Guard Pass

Nelle prossime settimane approfondiremo ulteriormente questi concetti, sicuramente non di facile assimilazione, ma indispensabili per migliorare il vostro gioco per passare la guardia da in piedi.

Nei video che seguono giusto un’idea di quello fatto in settimana senza dimenticare che il web non può sostituire l’impagabile lavoro svolto sul Tatame.

Brazilian Jiu-Jitsu in Massachusetts: Leg Staple Guard Pass

Nella seconda parte di questo highlight di uno dei più grandi “Passadorés”, il campionissimo Rodolfo Vieira ci mostra, subito dopo le proiezioni,  la sua travolgente e ubriacante Toreada.

Beh, godetevi tutto il video perchè Max De Michelis, autore di questo HL, ha fatto davvero un lavoro splendido e vi invito ha leggere il suo blog che nulla ha da invidiare ad altri blog più blasonati e dai nomi più altisonanti.

Bella Max! (maxbjj.blogspot.com)

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 9# DAL 29/10 AL 03/11)

by breeze

Ancora una volta, oggi più che mai, mi ritrovo a dover scrivere delle emozioni che il Jiu-Jitsu riserva al sottoscritto nonostante la quasi trentennale esperienza nelle arti marziali.

Per motivi anagrafici e anche in parte di salute non combatto più, agonisticamente parlando, ma ogni volta che qualcuno dei miei ragazzi sale sul Tatame per combattere mi si torcono le budella dall’emozione, il cuore prende l’ascensore e mi sale in gola, l’adrenalina prodotta mi bastarebbe a tenermi sveglio una settimana di fila.

Mi sentivo più calmo e tranquillo quando a salire sul Tatame ero io, cosa che, a vedere i miei ragazzi lottare, sembra abbiano imparato molto bene in prima persona.

Mi riferisco a tutti indistintamente, indipendentemente dai risultati ottenuti, che sicuramente fanno piacere quando si raggiungono, ma che non devono in nessun modo oscurare il motivo per il quale si decide di fare Jiu-Jitsu e non un’altra disciplina o sport: la crescita o, quantomeno, la ricerca della stessa.

Nel termine crescita possiamo identificare decine di significati diversi a seconda di quelle che sono le nostre reali aspettative.

Come sempre si tratta sempre e solo di scelte!

Potete decidere di fare Jiu-Jitsu perchè volete diventare dei campioni o per stare in forma o perchè più semplicemente vi piace.

Qualunque sia la motivazione che vi ha permesso di scegliere il Jiu-Jitsu e non altro, non potrete esimervi dal ricercare la crescita, nel senso più ampio del termine.

Senza scomodare la filosofia sul vocabolario al termine “crescita” viene riportata la seguente definizione: “Processo di sviluppo di un essere vivente”.

Io la mia scelta l’ho fatta e si chiama Jiu-Jitsu.

Per quanto riguarda la settimana appena trascorsa oltre all’ennesimo successo alla gara di Marina di Carrara, due ori e due argenti, abbiamo proseguito lo studio della Toreada sia per chi passa ma anche per chi la difende.

Di seguito un video di Sylvio Behring, Maestro di Fabricio Werdum, che ho avuto il piacere di conoscere e di allenarmi insieme nel 1997 durante il mio primo viaggio in Brasile.

Nel frattempo è pure diventato cintura nera/rossa.

Ci mostra una combinazione molto interessante partendo dalla Toreada passando per il Joelho na Barriga per concludere con uno strangolamento, una leva e un controllo della schiena. Tanta roba.

Sylvio Behring guard pass to submission/back take combo (with Ary Farias)

Non poteva mancare anche un pò di sano divertimento gustandosi questo meraviglioso match dove Xande Ribeiro passa la guardia ad Andrea Galvao, indovinate con quale tecnica?

Enjoy!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 11# DAL 12 AL 17/11)

by breeze

Dopo aver passato l’ultimo mese a praticare i diversi, direi infiniti, modi di passare la guardia la posizione tanto agognata che abbiamo raggiunto, la Cem Kilos, sarà il nostro tema di approfondimento nelle prossime lezioni.

Oltre a vedere i diversi modi di controllare il nostro avversario, per neutralizzare ogni sua possibile via di fuga, abbiamo anche iniziato a vedere le prime due finalizzazioni base: l’Americana e il Kimura.

Nel primo filmato ci vengono spiegate le tre cose che non dobbiamo fare per applicare correttamente una Americana.

Americana Armlock: The Three Most Common Errors

In questo video la più classica delle tecniche di finalizzazione conosciuta col nome di Kimura ma che, vi ricordo, si chiama in giapponese Ude Garami.

Masahiko Kimura è il famoso judoka che, nel 1951 a Rio de Janeiro, sconfisse Helio Gracie proprio con questa tecnica.

L’incontro si svolse allo stadio Maracanà davanti, si dice, a duecentomila persone.

Nonostante la sconfitta Helio Gracie uscì moralmente vincitore dal confronto in quanto gli accordi prevedevano che il gigante Kimura, che pesava 40 kg in più, vincesse entro il limite dei tre minuti.

Cosa che non avvenne in quanto Helio resistette ben più a lungo.

Gracie Insider July 2007 – Kimura

In quest’ultimo un interessantissima variante di Americana /Kimura raccontata dal bravissimo, quanto controverso e discusso, patron dell’onomina fucina di campioni Floyd Irvin.

Lloyd Irvin Martial Arts shows his famous Kimura Mouse Trap Brazilian Jiu Jitsu Submission Series

Approfitto di questo spazio per informarvi che sabato 24 novembre non ci sarà lezione in quanto diversi nostri atleti saranno impegnati al Milano Challenge e, vista la vicinanza dell’evento, chiunqua sia interessato a sostenere i nostri ragazzi ma anche a vedere la più importante gara di JJ in Italia è il benvenuto.

Stay tuned!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 12# DAL 19 AL 24/11)

by breeze

Sabato 24 a Milano ha avuto luogo il più importante, per numero di atleti, torneo di Jiu-Jitsu in Italia.

Noi ci presentiamo con sei lottatori divisi nelle varie categorie tra blu e bianche a far compagnia ai seicento atleti totali iscritti.

Un numero davvero impressionante e impensabile fino a tre anni fa.

Segno che il movimento sta crescendo e che sempre più ragazzi e anche ragazze, quest’anno erano davvero tante, si sono avvicinati al Jiu-Jitsu.

Aldilà dei numeri si nota altrsì un sensibile miglioramento del livello tecnico di base.

Senza scomodare il Brasile che rimane ancora lontano, a livello Europeo son sicuro che l’Italia a recuperato terreno rispetto ad altre nazioni dove il JJ, magari tutelato e divulgato sotto l’egida di una federazione seria e competente, è assai più popolare. Vedi Francia, Portogallo, paesi Scandinavi, Polonia e Regno Unito.

Per noi non è stata una grande giornata, purtroppo nessuna medaglia a cui ci eravamo dolcemente abituati è arrivata, ma sempre sarà e rimarrà un’esperienza di cui dobbiamo fare tesoro.

Sicuramente l’ambiente caotico ed iper affollato non ha giovato a nessuno ma questo non deve rappresentare un comodo alibi dietro il quale nascondersi.

I problemi sono altri e vanno ricercati dentro casa nostra, cosa che faremo senz’altro nel prossimo futuro.

Dovendo fare un appunto al Milano Challenge quest’anno, l’organizzazione, è stata alquanto approssimativa e su alcuni punti deficitaria.

Non metto in dubbio che gestire una mole così enorme di atleti non è facile ma, dopo l’esperienza dell’anno scorso dove c’erano iscritti 530 atleti e già si erano ravvisate le prime difficoltà, quest’anno con 600 anzichè provvedere a migliorare si è lasciato tutto come l’anno passato.

Giusto per fare un esempio la categoria bianca master 70kg è stata chiamata alle 22!

Da 17 iscritti ne sono rimasti 9, gli altri hanno abbandonato dopo, ovviamente, aver pagato l’iscrizione e magari fatto un viaggio di parecchie ore.

Persino gli arbitri, non l’invidio proprio, dopo ore passate ad arbitrare magari dopo aver persino gareggiato al mattino, non erano nello stato psicofisico migliore per prendere decisioni.

Non si può riammettere a lottare un atleta dopo che è svenuto con uno stranglamento e persino dargli la vittoria ai punti.

Ragazzi che per essere puntuali al mattino si sono alzati all’alba, fatto centinaia di chilometri insieme ai loro compagni di squadra, atteso 12 ore per poter lottare e magari privati della vittoria per una svista arbitrale.

Secondo me, e mi prendo tutte le responsabilità di quello che dico, non è un caso che gli unici due infortuni gravi si siano verificati dopo le nove di sera. Per fortuna che il servizio medico invece ha funzionato a meraviglia.

E la domanda mi sorge spontanea: è questa la strada che sta prendendo il JJ in Italia?

Una questione meramente economica?

Si è risparmiato su tutto: palazzetto non all’altezza per ricevere così tante persone, solo quattro aree di lotta, assenza totale di un’area di riscaldamento, segnapunti manuali e senza risconto del tempo di gara.

Non spetta a me fare i conti in tasca a nessuno ma con 600 iscritti, 30 euro per l’iscrizione, fate voi.

E questo ci riporta sempre al problema di base che senza una federazione seria che tuteli tutto il movimento, atleti, arbitri, dirigenti seri e disinteressati, non si va da nessuna parte.

Vabbè, voltiamo pagina.

In settimana abbiamo proseguito nello studio delle finalizzazioni dalla Cem Kilos con un altra leva: il Juji-Gatame sul braccio opposto.

Per la prossima studio delle uscite dalle finalizzazione finora studiate e più precisamente dall’Americana, dal Kimura e dal Juji-Gatame.

Intanto ripassino con uno dei più grandi lottatori di sempre, Braulio Estima, coadiuvato dal fratellino Vitor.

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 13# DAL 26/11 AL 01/12)

by breeze

Settimana incentrata sulle uscite dalle finalizzazioni dalla Cem Kilos, viste la settimana precedente, e più precisamente dall’Americana, dalla Kimura e dal Juji-Gatame.

In linea di massima per ogni leva abbiamo studiato un’uscita più facile, per modo di dire, prevedendo ed anticipando il nostro avversario, ed una disperata cercando di recuperare la posizione, seppur di svantaggio, con l’unico obiettivo di non essere finalizzati.

Di seguito, grazie al contributo sempre prezioso di Jason Scully, il vademecum di tutte le uscite o quasi, dalle finalizzazioni tra cui anche quelle viste da noi.

Come dice lo stesso Jason all’inizio del video, le tecniche esposte sono del tutto indicative e per ogni chiarimento chiedere ad un istruttore esperto. Poi aggiunge che la miglior difesa è capire come non concedere la finalizzazione al nostro avversario.

Dice anche che se la vostra difesa estrema non funziona perchè applicata in ritardo è sempre meglio battere evitando così danni fisici e, aggiungo io, ritrovarsi l’indomani ad allenarsi ancora.

Cosa che non potete fare se vi fate male.

Parlando di programmazione, degli allenamenti e dei programmi, nelle prossime lezioni proseguiremo lo studio della Cem Kilos. Sarà la volta delle uscite, già peraltro viste in maniera sommaria e che andremo quindi a contestualizzare.

Prossimi appuntamenti dove saremo direttamente coinvolti saranno sabato 15 a Modena per il World Pro Jiu-Jitsu Championship, gara valida per accedere alle finali in programma l’anno prossimo ad Abu Dhabi e domenica 23, praticamente a Natale, per chi vorrà ci sarà una gara di Grappling a Castelletto Ticino.

L’evento più importante però avrà luogo in casa nostra sabato 22.

Infatti ci saranno diversi passaggi di cintura e di livello tra cui, le più importanti, le prime due cinture nere della Lynx Jiu-Jitsu Academy a circa 15 anni dalla sua nascita.

Risultato tanto agognato e perseguito attraversando mille difficoltà e che, finalmente, si realizzerà.

Capire chi saranno le due nuove cinture nere non è difficile ma oltre a Luca e Paolo ci saranno diversi passaggi su cui vorrei mantenere un pò di sorpresa.

Quindi segnatevi sul calendario la data e, vista la portata storica dell’evento per la nostra Scuola, non mancate.

Come nostra abitudine lo stage e successiva celebrazione saranno senza nessun costo aggiuntivo a quello che già normalmente pagate per l’allenamento del sabato.

In serata poi cena e festeggiamenti vari, si valutano proposte entro e non oltre giovedì 13, visto il periodo si rischia di non trovare niente.

Intanto il regalo di Natale ce lo ha fatto la Budo Videos che ogni tanto, tesorucci de mamma, postano qualche video protetto da copyright e quindi non fruibile liberamente. Approfittiamo subito dell’evento e godiamoci questo bellissimo match tra i quadratissimi Andre Galvao e Rousimar Palhares nella finale fino a 88 dell’ADCC 2011.

Come sempre, ENJOY!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 14# DAL 03/12 AL 08/12)

by breeze

Ancora Cem Kilos, è stata la volta delle uscite, ancora tanti dettagli di cui tenere conto.

Quello che viene abitualmente chiamato “The invisible Jiu-Jitsu”, il Jiu-Jitsu invisibile, è proprio la cura dei dettagli che determinano la riuscita o meno delle singole tecniche.

Purtroppo e per fortuna sul web si trova di tutto e di più, dal grande Mestre al semplice praticante, ed ognuno propone la propria ricetta nell’eseguire una tecnica, un metodo di allenamento, una strategia, un dettaglio appunto.

Ma si può praticare seriamente la nostra disciplina seguendo esclusivamente gli insegnamenti, seppur preziosi, che si trovano on line?

Si può migliorare il proprio livello tecnico, e farlo migliorare ai propri allievi se si è anche insegnanti, senza praticare sul campo in prima persona?

Io, ovviamente, penso di no, che non è affatto possibile.

Dico questo per ribadire il concetto che se volete migliorare e ottenere risultati dovreste allenarvi almeno 2 volte a settimana, come minimo sindacale.

Potete guardarvi tutti i video che volete, servirebbe a poco.

Quando iniziai a praticare Jiu-Jitsu, nel 1996, in Italia non c’era modo di allenarsi con nessuno.

Facevo la spola con Zurigo 1 o anche 2 volte al mese nei week-end pur di allenarmi con qualcuno e ricevere gli insegnamenti da una cintura nera.

Quando riuscii ad andare per la prima volta in Brasile, era il luglio del 1997, e ricevetti la faixa azul da Mestre Sylvio Behring, al mio ritorno cercai di creare un gruppo tutto mio con l’obiettivo principale di potermi allenare.

Non vi sembre una contraddizione?

Insegnare Jiu-Jitsu per potermi allenare e magari migliorare.

Ma questa era l’unica via che ho avuto per imparare e, senza saperlo, nell’aprile del 1998 è nata la Lynx Jiu-Jitsu Academy.

Adesso dovete solo preparare la borsa e dopo una giornata di lavoro o di studio percorrere pochi chilometri per andare ad allenarvi. Non che non costi sacrifici certo ma , ribadisco, venite ad allenarvi più che potete.

Di seguito uno dei pochi video esaustivi trovato sull’argomento trattato.

Side Control Escape

Come detto nel precedente post sabato 22 ci sarà la celebrazione delle prime due cinture nere della Lynx e non solo e, per l’occasione, sono invitate ad intervenire per fare foto e video tutte le mogli, fidanzate e figli. Di seguito aperitivo insieme poi, le fimmine, possono tornare a casa a fare la calzetta mentre noi mascoli prosegiuremo con la cena al giapponese. Scherzi a parte la scelta è caduta sul ristorante Hokkaido in viale belforte che è abbastanza grande e offre un discreto menu a buffet senza costare troppo.

Visto il periodo dobbiamo per forza prenotare entro la fine di questa settimana e quindi giovedì date con sicurezza la vostra adesione.

Grazie.

Di seguito il link per vedere i matches del nuovo circuito creato dalla IBJJF, chiamato Pro League, con l’intento di evitare l’emorragia di grandi campioni del nostro sport sempre più attratti dalle sirene provenienti dagli sceicchi degli Emirati Arabi che, come sappiamo, non lesinano sui compensi e sulle borse da attribuire agli atleti.

Buon divertimento!

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 16# DAL 17 AL 22/12)

by breeze

SOTTOTITOLO: …anche questo Natale…

Riccardo Garrone – Anche questo natale… – Vacanze Di Natale

Benissimo!

Inutile sottolineare la mia piena condivisione con la filosofia del video qui sopra.

Per fortuna già da stasera si ritorna sul Tatame a rotolare.

Come detto, per queste lezioni durante le festività, ci alleneremo senza Gi, in modo da far riposare un pò gli schemi che per mesi abbiamo allenato col panno in vista delle varie competizioni.

Come per la preparazione atletica anche per l’allenamento tecnico è importante, direi vitale, ciclizzare il tipo di allenamento stesso.

A qualcuno potrà sembrare strano ma allenarsi senza Kimono ci aiuterà a migliorare col Kimono.

Descrivervi quali processi siano alla base di questa teoria non è semplice ma provate a fare una prova.

Quando non riuscite in un lavoro manuale o a risolvere un problema logico, anzichè intestardirvi e cercare a tutti i costi una soluzione che non arriva, provate a distrarvi completamente.

Ascoltate musica, fate una passeggiata o svolgete una qualsiasi attività che vi faccia dimenticare quello che stavate facendo.

Quando ritornerete al lavoro che sembrava impossibile terminare chissà come e perchè la soluzione, spesso e volentieri, si materializza senza quasi fare fatica.

Questo perchè il nostro cervello a continuato a lavorare ed ad elaborare gli schemi introdotti precedentemente.

Questa teoria, insieme a quella della ripetizione meccanica dello stesso schema (Uchikomi), sono alla base dell’allenamento di tutti gli sport.

Ma non basta seguire queste regole per diventare dei fenomeni in una disciplina, la nostra, che non prevede uno o più gesti atletici ben definiti.

E si arriva quindi alla terza fase, chiamiamola così, dove siamo chiamati a “collegare” le tecniche apprese in un unica azione. Come possiamo allenare queste concatenazioni (Renraku) in maniera proficua?

Con dei drills più complessi alla semplice ripetizione e con un’altra attività che spesso è sottovalutata o addirittura neanche presa in considerazione: il Flowing.

Dall’inglese “To flow”, fluire, scorrere, o meglio lasciar scorrere.

Per semplificare è una sorta di Randori al cinquanta per cento dove io e il mio partner lasciamo appunto fluire le tecniche liberamente senza ostacolare ne agevolare il lavoro del proprio compagno.

Per la mia esperienza di istruttore è la cosa più difficile da insegnare.

Serve una conoscenza tecnica consolidata e una sensibilità che generalmente si acquisisce dopo tanti anni di pratica.

Guardate questo video, io lo trovo calzante con quello appena dichiarato.

Nonostante la consolidata conoscenza tecnica dei due lottatori, sono entrambi cinture marroni, faticano non poco a mantenere vivo il lavoro senza cadere nella tentazione di irrigidirsi per consolidare le posizioni o di diventare troppo passivi e quindi troppo permissivi.

Meraviglioso!

Brazilian Jiu Jitsu: The Flow Drill | Jiu-Jitsu Brotherhood

Spero di non avervi asciugato e, se l’ho fatto, è solo per dirvi che per quest’anno “Diario di bordo” chiude bottega e va in vacanza per una settimana.

Anche lui ha bisogno di cambiare schema e abitudini.

Buon anno a tutti.

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 15# DAL 10 AL 15/12)

by breeze

Dopo un autunno molto impegnativo sotto il profilo agonistico, abbiamo partecipato come Accademia a 4 diversi tornei e portato a casa un bel pò di medaglie, è arrivato il momento di cambiare radicalmente il modo di allenarsi e di dedicarci per qualche settimana a qualcosa di diverso.

Le alternative sono quelle di iscriversi al corso di ballo liscio che si tiene allo Skorpions il martedì sera, ho sempre desiderato imparare la mazurca saltata e il fox trot, oppure levarsi il Kimono per queste settimane pre/post natalizie per un pò di grappling.

Guardate questi due video e decidete voi.

1920’s Fox Trot

The BJJ Kumite: Garry Tonon vs AJ Agazarm NoGi

Giusto per il dovere di cronaca anche sabato al World Pro Jiu-Jitsu di Modena grande prova di Paolo e Martino.

Paolino vince nettamente il primo match e perde il secondo con un forte atleta francese che arriva secondo in categoria e primo nell’assoluto e quindi vincitore del pass per Abu Dhabi. E vi assicuro che Paolo ha pure rischiato di batterlo, gli è solo mancato quel pizzico di calma è lucidità che invece ha avuto il suo avversario. RESPECT!

Martino vince bene il primo con un Juji-Gatame magistrale dalla monta in un paio di minuti. Vince pure il secondo combattutissimo incontro contro un forte atleta ma infortunandosi ad una spalla che, di fatto, gli impedirà di essere al top nella finale che perde senza mai riuscire ad entrare nel match.

Partecipa pure all’assoluto ma guarda un pò, il solito culo nei sorteggi, becca un vichingo danese di un quintale che neanche a farlo apposta vince pure lui il pass per gli Emirati.

Doveva andare così ed è andata bene, è sempre bello esserci sempre e comunque.

Tornando hai video postati che ve ne pare? Avete deciso cosa fare?

Giusto per evitare di capitare tra le grinfie di una qualche sciura attempata opterei per la seconda opzione.

Mi capita molto spesso di visionare diversi macthes di una noia mortale, dove i contendenti passano gran parte del tempo a giocare con le gambe dell’avversario, chissà se è permesso fare il solletico sotto i piedi?

Atleti che mentre lottano guardano il tabellone, parlano con l’angolo, se potessero si leggerebbero pure il giornale.

Poi mi capita di imbattermi nel secondo video che ho pubblicato.

Un monumento, una pietra miliare, la vittoria dello spirito del Jiu-Jitsu.

Due fortissimi atleti, cinture marroni, che senza limite di tempo, senza punti e soprattutto senza incomprensibili vantaggi, lottano allo sfinimento per venti minuti alla ricerca della finalizzazione.

Sempre per dovere di cronaca il video è riferito ad una iniziativa del vulcanico Lloyd Irvin che ha radunato 12 cinture marroni da tutto il mondo, partecipa anche Luca Anacoreta, che si sono affrontati in un girone all’italiana con e senza Gi, il tutto in 5 giorni. Il vincitore, che al momento ignoro chi sia, affronterà la grande promessa del Jiu-Jitsu mondiale che da viola ha vinto tutti i tornei a cui ha partecipato sia in categoria che nell’assoluto, Keenan Cornelius.

Per chi fosse interessato questo è il link dell’evento: http://thebjjkumite.com/

Da martedì quindi portate un paio di T-shirt con voi.

Anche nel periodo natalizio le lezioni continueranno secondo il seguente calendario:

giovedì 27

sabato 29

giovedì 3

sabato 5

Gli ingressi saranno regolati con la tessera del sabato e gli abbonamenti con la palestra saranno congelati per le due settimane di festività.

Sabato invece ci rimetteremo il Kimono per le celebrazioni dei vari passaggi di cintura.

Vi ricordo, per chi non l’avesse già fatto di dare la propria adesione sia per la lezione che per la cena.

Ossss!

Buon anno a tutti.

DIARIO DI BORDO (SETTIMANA 15# DAL 10 AL 15/12)

by breeze

Dopo un autunno molto impegnativo sotto il profilo agonistico, abbiamo partecipato come Accademia a 4 diversi tornei e portato a casa un bel pò di medaglie, è arrivato il momento di cambiare radicalmente il modo di allenarsi e di dedicarci per qualche settimana a qualcosa di diverso.

Le alternative sono quelle di iscriversi al corso di ballo liscio che si tiene allo Skorpions il martedì sera, ho sempre desiderato imparare la mazurca saltata e il fox trot, oppure levarsi il Kimono per queste settimane pre/post natalizie per un pò di grappling.

Guardate questi due video e decidete voi.

1920’s Fox Trot

The BJJ Kumite: Garry Tonon vs AJ Agazarm NoGi

Giusto per il dovere di cronaca anche sabato al World Pro Jiu-Jitsu di Modena grande prova di Paolo e Martino.

Paolino vince nettamente il primo match e perde il secondo con un forte atleta francese che arriva secondo in categoria e primo nell’assoluto e quindi vincitore del pass per Abu Dhabi. E vi assicuro che Paolo ha pure rischiato di batterlo, gli è solo mancato quel pizzico di calma è lucidità che invece ha avuto il suo avversario. RESPECT!

Martino vince bene il primo con un Juji-Gatame magistrale dalla monta in un paio di minuti. Vince pure il secondo combattutissimo incontro contro un forte atleta ma infortunandosi ad una spalla che, di fatto, gli impedirà di essere al top nella finale che perde senza mai riuscire ad entrare nel match.

Partecipa pure all’assoluto ma guarda un pò, il solito culo nei sorteggi, becca un vichingo danese di un quintale che neanche a farlo apposta vince pure lui il pass per gli Emirati.

Doveva andare così ed è andata bene, è sempre bello esserci sempre e comunque.

Tornando hai video postati che ve ne pare? Avete deciso cosa fare?

Giusto per evitare di capitare tra le grinfie di una qualche sciura attempata opterei per la seconda opzione.

Mi capita molto spesso di visionare diversi macthes di una noia mortale, dove i contendenti passano gran parte del tempo a giocare con le gambe dell’avversario, chissà se è permesso fare il solletico sotto i piedi?

Atleti che mentre lottano guardano il tabellone, parlano con l’angolo, se potessero si leggerebbero pure il giornale.

Poi mi capita di imbattermi nel secondo video che ho pubblicato.

Un monumento, una pietra miliare, la vittoria dello spirito del Jiu-Jitsu.

Due fortissimi atleti, cinture marroni, che senza limite di tempo, senza punti e soprattutto senza incomprensibili vantaggi, lottano allo sfinimento per venti minuti alla ricerca della finalizzazione.

Sempre per dovere di cronaca il video è riferito ad una iniziativa del vulcanico Lloyd Irvin che ha radunato 12 cinture marroni da tutto il mondo, partecipa anche Luca Anacoreta, che si sono affrontati in un girone all’italiana con e senza Gi, il tutto in 5 giorni. Il vincitore, che al momento ignoro chi sia, affronterà la grande promessa del Jiu-Jitsu mondiale che da viola ha vinto tutti i tornei a cui ha partecipato sia in categoria che nell’assoluto, Keenan Cornelius.

Per chi fosse interessato questo è il link dell’evento: http://thebjjkumite.com/

Da martedì quindi portate un paio di T-shirt con voi.

Anche nel periodo natalizio le lezioni continueranno secondo il seguente calendario:

giovedì 27

sabato 29

giovedì 3

sabato 5

Gli ingressi saranno regolati con la tessera del sabato e gli abbonamenti con la palestra saranno congelati per le due settimane di festività.

Sabato invece ci rimetteremo il Kimono per le celebrazioni dei vari passaggi di cintura.

Vi ricordo, per chi non l’avesse già fatto di dare la propria adesione sia per la lezione che per la cena.

Ossss!

8° ADCC ITALY

by breeze

Il ritrovo è alle 8.30 per partire alla volta di Castelletto Ticino, ridente località sulla riva piemontese dell’omonimo fiume, per partecipare all’8° ADCC Italy Submission Fight Championship.

Ma prima ho un appuntamento molto importante da rispettare il cui esito può mandare a monte la giornata intera senza farla cominciare: “La Bilancia”.

Sono quattro giorni che sono a dieta strettissima ed è dalla sera prima che non mangio e non bevo niente.

Mercoledì mattino il mio peso era di 92,2 e devo scendere a -88 limite della mia categoria. Quattro chili e rotti da eliminare. Il mio stomaco è dalle cinque che si lamenta, offeso a morte per il castigo inferto. Ma gli sforzi sono stati ripagati. Sul display della bilancia leggo 88,3. Evvai! Non mi posso permettere di fare colazione, solo una tazza di caffè amaro e un aspirina per cacciare un fastidioso mal di testa che mi assilla da due giorni.

Mi passa a prendere Martino, mio compagno di avventura e bastone della mia vecchiaia.

Siamo tra i primi ad arrivare quando fervono ancora i preparativi. La giornata si annuncia densa di avvenimenti in quanto oltre a noi ci sono in contemporanea una decina di tornei di kickboxing; dal semi al light-contact e forse anche di qualcos’altro. Ma la mia attenzione si è gia spostata alla ricerca della bilancia ufficiale dell’evento, quella sulla quale bisogna salire prima di combattere, proprio come nel JJ. Spero che non si discosti troppo dalla mia altrimenti sarebbe un problema. Mi metto in tenuta da gara, trattengo il fiato e… 87,2. Ma vieeeeni! Pesa di meno.

Gonfio e tronfio prendo una barretta dalla borsa e me la gusto briciola dopo briciola e quasi mi commuovo. Altro cafferino, goccetto d’acqua ma senza esagerare e pure una pennica di mezzora. Poco alla volta il palazzetto viene invaso da orde di ragazzi e ragazze per i vari tornei di Kick, che vociano, ridono e maledizione a loro si scofano sfilatini, focacce, brioche e bibite gassate. Mi viene da pensare che nella kick non esistano categorie di peso visto che nessuno di loro si preoccupa di trattenersi minimamante, sono tutti impegnatissimi a mangiarsi la qualunque. Giusto per togliermi lo sfizio, ma anche per allontanarmi da quella tortura vado a ripesarmi e mi imbatto subito in un’atleta che smoccola bestemmie a ripetizione perchè è fuori peso e che inveisce contro la bilancia in quanto a suo avviso non è stata tarata correttamente. Oh oh! Vuoi vedere che… no non è possibile. Mi svesto ad un tale velocità che Clark Kent sembra un dilettante, salgo sulla bilancia e… 88,7. Ma non ci credo. Scendo e risalgo una decina di volte ma niente, sono abbondantemente fuori peso. Diversi atleti son stati tratti in inganno allo stesso modo e si preparano nei modi più disparati e disperati a perdere anche un chilo correndo avvolti in un sacco di cellophane. Io mi informo sul tabellone dell’evento e scopro che nella mia categoria siamo solo in due e che quindi essendo già una finale si disputerà alla fine. Così ho qualche ora di tempo per smaltire. Intanto dopo un breve briefing sul regolamento si comincia con tutte le eliminatorie della classe B dai pesi più leggeri a salire. Gli iscritti sono circa una sessantina, non molti per fortuna e prevedo di combattere intorno alle tre del pomeriggio. Nessuna previsione fu mai così sbagliata. Dei sette Tatami a disposizione solo uno è dedicato alla submission. In ogni caso rimango attivo in quanto tra poco toccherà a Martino. Nel frattempo arrivano Luca, Honda e Manuel a dare una mano. Scopro che l’avversario di Martino è un forte atleta proveniente dalle MMA che Honda conosce benissimo essendosi allenato con lui diverse volte. Match impegnativo ma alla portata del nostro alfiere. Purtroppo però dopo appena un minuto Martino si fa male ad una spalla facendomi temere il peggio. Fortunatamente il medico intervenuto ci rassicura dicendo che non si tratta di lussazione ma probabilmente di un trauma distorsivo. Per me si può anche abbandonare ma Marti vuole continuare. Ovviamente non è più all’altezza del suo avversario che lo chiude con una leva al piede. Peccato sarà per la prossima. L’importante è che non si sia fatto male seriamente. Mi ripeso; 88,5. Aspetto ancora prima di andare a correre visto che la competizione procede a rilento. Scesa l’adrenalina cado in uno stato catatonico mi gira la testa, mi sento debole e ho bocca e gola riarse dalla sete. Alla fame non ci penso nemmeno più, la sete è molto peggio. Mi accuccio in un angolo steso su un giaciglio di fortuna come un clochard pronto a passare la notte. Il caldo soffocante e il frastuono assordante del palazzetto mi fanno cadere in uno stato di semi incoscenza dal quale faccio fatica ha riprendermi. Mi ripeso…88,3. Ancora quattro etti. Decido di andarmi a fare una passeggiata nei dintorni. Non è neppure una brutta giornata, sole pallido, clima mite e aria fresca che per un attimo mi rigenera testa e polmoni. Mi rituffo nel palazzetto ormai saturo di persone ansanti e sudate. Vi lascio immaginare il profumo di umanità che mi assale. Pipì, bilancia e … 88,1. Mi ributto nel mio angolo sdraiato su borsa e giaccone e osservo qualche incontro. Finalmente è iniziata la classe A.

Fuori si è fatto buio e l’orologio segna le 19.05. Iniziano la finali e io inizio a scaldarmi. Accenno a una corsa leggera ma mi devo subito fermare; sono tachicardico, ho i conati di vomito e mi gira la testa. La disidratazione sta avendo la meglio. Mi ripeso… 87,7. Bene inizio a integrare con zuccheri, sali e qualche lacrima d’acqua. Sollecitato da Honda inizio a fare un pò di push-push, entrate, sprawl, esercizi a terra e miracolo sto bene: sono completamente fracico di sudore e infracico pure l’incolpevole Honda vestito a festa. Ormai il peso non è più un problema così reintegro ancora; zuccheri, sali e acqua. Tocca a me. Peso ufficiale 87,8. Salgo sul Tatami. Sto bene. Sono lucido e motivato a far bene. Visto il regolamento ADCC che prevede un round da 8 minuti di cui i primi 4 senza assegnazione di punti positivi ma solo negativi e passività decido di lasciare l’iniziativa al mio avversario. Anche perchè di fronte ho un nera di Sambo, un’atleta svizzero con 15 anni di età in meno di me. Dopo circa 2 minuti di clinch ma senza risultati lui chiama guardia cercando un improbabile armlock. Io difendo senza problemi, stabilizzo e incasso il punto per la penalità inflitta al mio avversario e comincio a macinare. Faccio 10 punti con due passaggi di guardia un raspage e due punti di penalità comminati al mio opponente per aver chiamato guardia. Gli ultimi 2 minuti controllo e concedo qualcosa al mio avversario, anche perchè non ne ho più ma sinceramente non sono stato mai in pericolo serio. Finisce il tempo e il “putain” esclamato dal mio avversario mi fa capire che ho vinto. Ringraziamenti di rito, baci e abbracci e un attimo dopo sono in macchina con Martino che torno a casa. Chiudo gli occhi e per un attimo mi sembra di svenire. L’ipoglicemia ci mette un pò a passare e quando mi ripiglio mi sembra che tutto questo non sia successo, che la giornata non sia mai cominciata. Ma arrivo a casa, sono quasi le nove e mio figlio mi corre incontro tutto eccitato. Io gli regalo la coppa che ho vinto e lui tutto felice la va a far vedere a sua mamma e sua sorella.

I MUST WIN! (IO DEVO VINCERE!)

by breeze

Spesso assistere in televisione o in streming ad un match di Jiu-Jitsu, Judo, Grappling, Lotta o altro diciamo che non è esattamente esaltante anzi, spesso e volentieri si fa fatica a trattenere gli sbadigli. Anche noi che siamo “addetti ai lavori”, figuratevi chi non è mai salito su un Tatame o un ring!

Di chi è la colpa? Forse di nessuno in particolare, o forse di regolamenti che a volte non incoraggiano gli atleti ad esprimersi al massimo delle loro potenzialità, sia in piedi per il JJ sia a terra per il Judo, ma a specializzarsi ad approfittare di situazioni più remunerative sfruttando al massimo tutte le pieghe di un regolamento molto sportivo ma poco marziale.

Giusto per lustrarsi gli occhi e anche per chiudere la polemica, vi lascio alla visione di questo video che è il backstage dell’ultimo campionato del mondo di Judo disputatosi a Parigi, con protagonista un Judoka che, pur essendo ancora in piena attività visto che ha 26 anni, è gia nella storia del Judo.

Ilias Iliadis, nato in Georgia ma da famiglia greca, ha da sempre combattuto per il suo paese, la Grecia appunto vincendo nel 2004 la medaglia d’oro alle olimpiadi di Atene a soli 17 anni. In questi anni ha continuato a vincere di tutto e di più tra mondiali, europei e tornei di prestigio del circuito internazionale nonostante la Grecia, come ben sappiamo, non sia messa molto bene.

Non che il nostro paese sia messo molto meglio ma spesso e volentieri il buon Ilias si allena con la nazionale italiana di Judo.

Di sicuro quando combatte Ilias non si sbadiglia. Giudicate voi.

ENJOI!

I° PISTOIA CHALLENGE

by breeze

Cliccando sul canale Lynx alla vostra destra potete seguire la formidabile performance di Paolino a Pistoia, dove conquista un bronzo vincendo 4 lotte e perdendone soltanto una per squalifica per una leva alla gamba non consentita nelle cinture bianche.

Facciamo tesoro di questa esperienza e avanti così che, come sempre, i sacrifici portano a risultati altrimenti irraggiungibili.

Per guardare i video nell’ordine corretto seguite questo schema:

01 – Primo macth. Preliminare. Vittoria per 5 a 2. Paolo, anche se un pò contratto, domina l’incontro e soprattutto rompe il ghiaccio.

03 – Dopo aver passato il primo turno in quanto il suo avversario non si è presentato in questo match Paolo, dopo aver subito un double leg, finalizza il suo avversario con un triangolo da manuale.

04 – Tutto perfetto. Il suo opponente chiama guardia, Paolo passa col ginocchio sullo stomaco controlla il braccio del malcapitato e lo finalizza con un fulmineo Juji-Gatame. Meno di un minuto.

05 – Semifinale. Di fronte un forte atleta degli amici del Rio Grappling. Infatti subisce una proiezione da manuale e successivo controllo sulla cento chili. Riesce a rialzarsi e a ricominciare. Dopo aver parato abilmente un tentativo di Tomoe Nage prova a passare e il suo avversario gli attacca la gamba, Paolo difende e contrattacca con la stessa tecnica che stava subendo ma viene squalificato. Che le leve al ginocchio siano proibite nelle bianche l’abbiamo appurato, ma non si capisce perchè non viene squalificato prima l’altro atleta.

In ogni caso va bene così.

06 – A differenza di altri tornei dove c’è il terzo parimerito in questo si disputa la finale per il terzo posto. E menomale aggiungo io, così Paolo ha modo di scrollarsi di dosso le tossine per la squalifica. E infatti vince abbondantemente 6 a 2 ma subendo ancora una proiezione. Bisogna lavorare di più per migliorare questa fase del combattimento ma, per il resto, 10 e lode per la voglia di lottare e vincere.

Orgoglioso di te Paolino!

SAN GAKU, IL SANTO PROTETTORE DEI TRIANGOLI!

by breeze

Giusto per non farsi mancare niente, in questo video,

un promemoria molto esaustivo sull’applicazione del famigerato “Triangle choke”.

A mostrarcelo, vista la scioltezza articolare, il nostro Michele; ovviamente con barba e capelli finti.

ENJOY!!!

ENCICLOPEDIA DEL JIU-JITSU.

by breeze

Tra le tonnellate di materiale reperibile sul tubo, non sempre di eccelsa fattura, un amante dell’Arte Soave non può non imbattersi in quello che a detta di molti, forse tutti, è il fenomeno del momento e che indubbiamente diventerà uno dei più grandi della storia del JJ sportivo. Sto parlando ovviamente di Rodolfo Vieira e del Grappling Fight Team guidato da Mestre Julio Caesar.

Il GF Team, prima dell’avvento di Rodolfo, era, e per certi versi rimane, una piccola scuola; sicuramente conosciuta in Brasile ma sconosciuta ai molti praticanti del pianeta. Abituati come siamo a vedere grandi campioni spuntare come funghi dalle scuole più importanti come Gracie Barra, Alliance, Checkmat, Atos, insomma da Team che vantano network impressionanti, la storia di Rodolfo Vieira è ancora più eclatante.

Ma, bando alle ciance, vi lascio alla visione di questo macth della categoria assoluto dell’ultimo Europeo di Lisbona che, a mio personalissimo parere, rappresenta l’essenza del JJ di Rodolfo Vieira. Il suo JJ è semplice, concreto, essenziale. Ma i dettagli, ancora loro, fanno più che mai la differenza contro un avversario decisamente più pesante di lui ma estremamente tecnico.

Vi segnalo al minuto 1 e 45″ una toreada che culmina con un passaggio sulla monta non assegnata dall’arbitro tra il disappunto di Rodolfo. Al minuto 6 e 10″ un passaggio di guardia frutto di una pressione costante che induce il suo avversario a scoprirsi da un lato e successiva monta questa volta assegnata ogni ragionevole dubbio. Ed infine al minuto 8 e 50″ il capolavoro: liberazione da un deep DLR del suo avversario che, in svantaggio di 7 punti, prova a berimbolare; controllo della schiena del suo avversario e…una tecnica che, neanche a farlo apposta, abbiamo studiato circa un tre settimante fa.

ENJOY!!!

BUON ANNO! CON DOLCEZZA…

by breeze

Scusate per l’originalità del titolo, ed il ritardo, ma in questo periodo sono particolarmante creativo.

Ordunque, siamo ripartiti. Un altro anno di Jiu-Jitsu con tanti appuntamenti a cui non mancare.

Innanzitutto la possibilità di potersi allenare praticamente tutti i giorni nelle nostre tre filiali sparse per la provincia con e senza kimono.

Inoltre, grazie alla continua collaborazione con Mestre Franco Vacirca, la possibilità di frequentare allenamenti intensivi di sabato e domenica con cadenza bimestrale; prossimo appuntamento domenica 5 febbraio.

Infine gli immancabili appuntamenti agonistici sempre con e senza Gi che devono caratterizzare la vita e gli allenamenti di ogni praticante di Jiu-Jitsu.

No competizioni, no stimoli.

No stimoli, no ricerca.

No ricerca, no crescita.

E senza crescita il vostro, pardon nostro, Jiu-Jitsu e morto! Gli stimoli, la ricerca e la conseguente crescita al di fuori dell’agonismo si possono anche trovare, a mio avviso, praticando in altre scuole con altri Maestri e compagni di allenamento.

Per cui, chi ne ha la possibilità, vada, faccia esperienze altrove e, perche no, le condivida con il resto del gruppo.

Il web, you tube, i social network sicuramente ci possono aiutare in questo, ma non rappresentano e non potranno mai sostituire neanche lontanamente la pratica sul Tatame.

Con un avversario o compagno diverso dal solito, con un Maestro o istruttore che sia, che ci spiega, ci corregge, ci trita, ci finalizza.

Giusto per stemperare vi lascio con dolcezza!

#SeeYouOnTheMat

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